Cultura

Partanna presenta la sua “Nova Enciclopedia Partannisa” – GALLERIA FOTOGRAFICA

Grifeo illustra

Roma, 1 agosto – Storia, tradizione in ogni sua declinazione, da quella contadina alla gastronomica. E ancora personaggi, lingua siculo-partannese, socialità, immagini antiche a fronte di quelle moderne.

Il 4 agosto 2015 alle 21 nei saloni di Castello Grifeo a Partanna, in provincia di Trapani, viene presentata la “Nova Enciclopedia Partannisa”, primo volume, opera corale che è stata definita come il prontuario del partannese Doc.

L’idea è stata realizzata dal gruppo “Partanna ‘mpinta a mala banna” che ha già all’attivo due pubblicazioni tutte incentrate sulla realtà della cittadina siciliana e dal più largo gruppo Facebook “Sei di Partanna se…”, il tutto in un inno alla “partannesità”, mai raccolto e mai impresso su carta (https://www.mpintaamalabanna.it/libro-nova-enciclopedia-partannisa/).

Città siciliana molto antica, sicana come probabile origine, sito di importanti scavi archeologici che hanno riportato alla luce una realtà storica che risale al Paleolitico e il primo e più antico esempio di operazione chirurgica al cranio con il rinvenimento di un teschio risalente a circa 3.000 anni prima di Cristo e oggetto in quella remota epoca di un intervento al capo: dall’analisi ossea si è potuto comprendere che il paziente sopravvisse a lungo.

Un tesoro storico che è riunito nelle sale di Castello Grifeo, originariamente un casale fortificato arabo che, con la fine del dominio musulmano in Sicilia, insieme al relativo Feudo, fu donato nel 1091 dal Gran Conte Ruggero D’Altavilla a Giovanni I Grifeo, il primo della sua Famiglia a stabilirsi in Sicilia. Giovanni appartenente a una stirpe che si vuole di origine bizantina, da un ramo collaterale della Famiglia Imperiale dei Foca.

Per quei primi passi della Famiglia Grifeo che da quell’istante segnarono la storia di Partanna, alla stesura dei capitoli storici dell’Enciclopedia non poteva non partecipare l’illustre amico e collega giornalista Giuseppe Grifeo di Partanna, discendente da quella famiglia con oltre nove secoli di storia siciliana alle spalle (www.grifeo.it), corrispondente del quotidiano nazionale “Il Tempo”, direttore responsabile del quotidiano online “Di Roma” (www.di-roma.com).

«Appartengo alla Sicilia, tutta. Padre nato a Caltagirone, madre catanese, Famiglia paterna con radici storiche multi secolari nel Trapanese, quella materna fatta di giuristi, accademici, storici e filosofi. Più siciliano di così è impossibile – dice Giuseppe Grifeo di Partanna – Visto che si trattava del primo libro della “Nova Enciclopedia Partannisa”, ho scelto proprio di parlare dei primi Grifeo in Sicilia, Auripione e Giovanni, tutti e due provenienti da Candia, Creta, loro feudo Bizantino e i primi a tentare l’avventura di strappare la Trinacria agli arabi. Il primo fra i Signori nell’armata bizantina guidata dal generale Giorgio Maniace. Il secondo fra i condottieri dell’armata normanna del Gran Conte Ruggero D’Altavilla. Lascio ai lettori del volume il gusto di scoprire il racconto».

«Agli occhi di chi scorrerà quelle pagine si aprirà un mondo pieno di sfaccettature – continua Grifeo – Arte, storia e territorio, lingua partannese, personaggi che ne hanno segnato avvenimenti, socialità, cultura, religiosità. E ancora, storie di vita, mestieri (con un forte richiamo al passato tradizionale), gruppi e la “Psicologia Partannisa”, capitolo che permette di capire come sono fatti i partannesi, come ragionano, come agiscono. Non poteva mancare la gastronomia, punto vitale della cultura e della socialità di qualsiasi luogo, concludendo il volume con la devozione, le fondamenta solide della Fede su cui tutto poggia».

Nello spazio web dei curatori dell’edizione, il messaggio è chiaro: “Un’enciclopedia, ma non di quelle ingombranti e “pesanti” di cui noi tutti abbiamo un lontano ricordo, associato a ricerche doverose, ore interminabili di lettura, pagine dopo pagine al sapore di noia e sbadigli. Anche qui un chiarimento: la parola “Enciclopedia” non vuol dire un sapere senza fine, significa solo cultura in circolo, cultura a tutto tondo, dal greco en – kiklo – paideia”.

«La via più semplice, oggi, per cercare un’informazione con risposta immediata è quella del ricorso al Web – sottolinea Paolo La Rocca, curatore dell’Enciclopedia Partannisa – anche se alla rapidità della risposta internettiana non sempre corrisponde la correttezza dei contenuti e la specificazione delle fonti, tanto da lasciare nell’utilizzatore il dubbio, spesso fondato, sulla bontà di quanto facilmente appreso. A questo hanno pensato gli “enciclopedisti” partannesi nel cimentarsi, impresa mai tentata prima d’ora, nel primo di tre volumi, non virtuali, dedicati alla loro Città e ai suoi molteplici aspetti storici, culturali, paesaggistici, gastronomici, urbanistici, sportivi e religiosi tradotti in un prontuario di semplice consultazione e di facile comprensione».

«Il lettore sarà condotto per mano dall’autore della specifica voce  – continua La Rocca – verso la conoscenza di avvenimenti, personaggi, monumenti, odori, sapori, usanze, feste, riti, modi di vivere, lingua, cultura e tradizioni della gente di Partanna cercando di ricomporre, come in un mosaico, le infinite tessere che costituiscono questa, sia pur infinitesima, frazione dell’Orbe universo ma che, per i suoi Figli, rimane sempre e comunque il centro del Mondo. Se all’Encyclopédie del secolo dei lumi seguì la Rivoluzione francese, gli autori della Nova Enciclopedia Partannisa si sono posti un ben più modesto ma non meno importante obiettivo: far conoscere le proprie Radici e la propria Storia per meglio affrontare il Presente e con più consapevolezza progettare il Futuro».

Per la presentazione del volume a Castello Grifeo, è stata allestita una splendida mostra di foto rarissime della Partanna di una volta. Il tutto grazie a un lavoro di ricerca e organizzazione di Vitalba Ingargiola e Girolamo Mimmo Scovazzo. Un’occasione da non perdere per rivivere e/o rivedere pezzetti dell’anima di Partanna, della sua vita e della sua storia sociale.

«È una pubblicazione che offre tanti notevoli ed interessantissimi spunti di riflessione sul passato della nostra Partanna – afferma l’Onorevole Vincenzino Culicchia – Ci fa conoscere meglio le nostre radici e offre particolareggiate notizie anche sulla realtà del territorio che ci circonda. Il Gruppo che l’ha ideata, si propone con grande impegno e dedizione di essere la cinghia di trasmissione del glorioso passato della nostra Partanna con le nuove generazioni che meritano particolare e profonda attenzione perché rappresentano la continuità e il futuro delle nostre radici. Le meravigliose foto che, in occasione della presentazione della “Nova Enciclopedia Partannisa” saranno esposte, rappresentano un autentico tuffo storico nel passato straordinario della nostra Partanna. Una certosina raccolta, curata con grande passione, da Vitalba Ingargiola e Girolamo Mimmo Scovazzo, immagini che tutti avremo la possibilità di ammirare. Un sentito ed affettuoso ringraziamento a queste due colonne portanti del nostro Gruppo».

Arriva naturalmente il momento di rendere grazie ai tanti che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera e a questo pensa Gaspare Nastasi, “motore” del Gruppo e delle sue pubblicazioni: «È doveroso ringraziare pubblicamente quanti hanno collaborato con i loro Scritti alla Sua Creazione. Eccoli: Stefano Varvaro, Vincenzo Caracci, Giuseppe Grifeo Di Partanna, Benedetto Patera, Giacomo Mendolia, Rosaria Mendolia, Francesca Ingoglia Caracci, Enzo Accardo, Onofrio Finazzo, Ferrante Pietro, Erminia Scaglia, Vito Zarzana, Varia Giuseppe, Monsignor Giuseppe Inglese, Santino Atria (Vikingo Akkappottato), Salvatore Voi (Turi Turiddu), Grazia Ferrante, Filippo Ingoglia, Filippo Caracci, Carlo Silvestre Di Prima, Filippo Caracci.

E dato che la memoria è qualcosa di più della somma dei ricordi non possiamo dimenticare che, persone come Antonio Varvaro Bruno, Vincenzo Caruso, Guido Russo Perez, Francesco Saladino, Filippo Battaglia e tanti altri. Da ringraziare i 14 componenti il Gruppo “Partanna ‘mpinta a mala banna”».

GALLERIA FOTOGRAFICA di MARCELLA PRETOLANI
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